È aperto nel 2012 per ospitare le collezioni donate nel 2005 al Comune di Montichiari dai conti Luigi e Piero Lechi, discendenti da una celebre famiglia di generali napoleonici e collezionisti appassionati. La raccolta è composta da 370 numeri inventariali tra dipinti, disegni, miniature, stampe e porcellane. La provenienza antica delle opere da quadrerie di nobili famiglie bresciane come i Lechi, gli Avogatro, i Fenaroli, i Martinengo, i Valotti, i Polini permette un ampio sguardo sulla storia del collezionismo lombardo tra Sette e Ottocento. Il percorso permanente è allestito al primo piano di Palazzo De Tabaris con una selezione di circa cento dipinti distribuiti in tredici sale secondo un ordinamento cronologico e tematico che va dal Quattro all’Ottocento. Completa il percorso un prezioso servizio da tè e caffè in argento dorato realizzato nella prima metà dell’Ottocento e appartenuto al conte Gaetano Bonoris. Tra gli autori dei dipinti più significativi si distinguono alcuni maestri della pittura lombarda, veneta e romana come Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Giulio Campi, Giulio Cesare Procaccini, Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, Giovanni Battista Pittoni, Alessandro Magnasco, Pietro Bellotti, Luigi Basiletti, mentre un’intera sala è dedicata a un gruppo di importanti opere di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, tra le quali spicca La donna che fa la calza considerato uno dei suoi capolavori a tema pauperistico. Nel salone dedicato alle conferenze sono infine allestiti circa quaranta dipinti disposti a quadreria.
Per i più piccoli il museo offre un simpatico gioco con caccia al dettaglio tra le opere esposte.